Esecuzione dei lavori

Scelto il progetto, all'arch. Luigi Bartesaghi fu anche affidata la direzione dei lavori.

Attraverso a scambi di vedute con la R. Sovraintendenza ai Monumenti della Lombardia, alla quale spettava la tutela artistica anche di questo vecchio palazzo, il progetto primitivo subì qualche variante, mentre la necessità degli uffici richiedevano nel corso dei lavori, nuove e più ampie sistemazioni di quel originariamente previste.

I lavori di demolizione si iniziarono nell'aprile del 1932.

Il 19 aprile 1932 nel Palazzo Comunale aveva luogo la licitazione per l'appalto dei lavori per la costruzione del Palazzo di Giustizia.

Vi concorrevano, a seguito dell'invito del Comune, diverse imprese del Comune di Monza e di Milano.

Risultava aggiudicataria l'Impresa Galani e Villa che immediatamente iniziava i lavori liberando il palazzo originario dalle costruzioni adiacenti che si addossavano di fronte alla piazza Garibaldi.

I lavori venivano eseguiti con rapido ritmo e in meno di dodici mesi il palazzo veniva ultimato nelle sue parti murarie e nell'arredamento.

Visita ai lavori
Visita ai lavori

La "Rivista di Monza" dell'agosto 1933 in un suo articolo sullo stato di avanzamento dei lavori così scriveva:
"I lavori procedono senza interruzioni e con rapidità fasci-sta. Durante ripetute visite compiute nel corso dei lavori, Autorità e rappresentanti dei Dicasteri interessati – e in particolare i Sotto-segretari alI’Educazione e alla Giustizia, on. Solmi e on. Alberimi – hanno espresso il loro compiacimento per la dignità e la severità delle linee architettoniche del progetto, insieme con la lode più viva alla Podesteria per la rapidità con cui i lavori vengono condotti ".

E soggiungeva:
"La celerità nell'esecuzione delle opere è dovuta anche in gran parte all'assiduo e costante interessamento del podesta avv. comm. Ulisse Cattaneo, che attraverso visite e sopraluoghi quasi quotidiani, si rende personalmente conto dell'andamento dei lavori, mantenendo con la direziono di essi un continuo collegamento, appoggiandone e affiancandone l'opera e adottando con prontezza e tempestività le decisioni suggerite dalla conoscenza diretta delle cose per la risoluzione dei vari molteplici problemi particolari presenfatisi nel corso della realizzazione dell'importante progetto, destinato a porre in valore un'area e un edificio comunali altrimenti scarsamenti utilizzati facendone uno degli edifici pubblici più notevoli della città, rispondente alla nuova destinazione e degno ad un tempo del rinnovamento edilizio iniziatesi in questi ultimi anni".

Torna qui opportuno ricordare l'interessamento che S. E Fornaciari, prefetto di Milano, ha sempre dimostrato per l'attuazione e la soluzione di questo problema, fiancheggiando e facilitando l'opera della Podesteria.

Durante l'esecuzione dei lavori furono a Monza a visitarli S. E. l'on. Arrigo Solmi, sottosegretario all'Educazione e S. E. Albertini, sottosegretario alla Giustizia la visita dell'on. Solmi veniva cosi riferita nel "Corriere della Sera " del 12/4/33: L'avv. Cattaneo dopo questa visita (e cioè all'Istituto industrie artistiche di Monza) ha pregato l'on. Solmi di recarsi a esaminare i lavori del Palazzo di Giustizia nel quale troveranno posto il Tribunale concesso dal Duce con recente provvedimento e tutti gli altri uffici che hanno attinenza con l'amministrazione della giustizia. Ha fatto da guida l'ideatore ed esecutore dei lavori arch. Luigi Bartesaghi.

Il rappresentante del Governo si è vivamente compiaciuto per I' ideazione dei lavori che armonizzano perfettamente con quella parte di costruzione già esistente a e che è del più bei settecento.

S. E. Albertini, sottosegretario alla Giustizia visitava i lavori una prima volta il 30 aprile 1933.

Il "Popolo di Monza" del 3/5/1933 così ricorda l'avvenimento:

"Nel pomeriggio di domenica è giunto nella nostra città, ospite graditissimo, S. E. il Sottosegretario di Stato per la Giustizia l'on. Antonio Albertini, accompagnato dal Procuratore del Re di Milano comm. Omodei Zorini e dal suo segretario particolare comm. Ebner. L'on. Albertini arrivando in automobile si è recato immediatamente a piazza Garibaldi per visitare la demolenda Casa di Ricovero, ove sorgerà il nuovo Palazzo di Giustizia, e rendersi conto personalmente dello stato attuale dei lavori.

Ricevuto dal vice podestà cav. uff. rag. Acquati, dal Pretore di Monza cav. dott. Martucci, dal Commissario di P. S. cav. Guati dagni, dall'architetto Bartesaghi e dal personale dell'ufficio tecnico comunale addetto ai lavori, il Sottosegretario ha visitato minutamente quella parte di fabbricato che, già sistemato ad uso biblioteca civica, ora si sta trasformando per accogliere gli uffici del Tribunale, compiacendosi con i funzionari e con i rappresentanti della Ditta Caiani e Villa assuntrice dei lavori. Quindi l'architetto Bartesaghi, autore del progetto, ha sottoposto a S. E-Albertini i disegni, le planimetrie ed i particolari del progetto stesso, dandogli tutte le spiegazioni atte a chiarire l'ubicazione del vari uffici e serti vizi.

L'On. Albertini con il Sottosegretario di Stato
L'On. Albertini con il Sottosegretario di Stato
L'On. Albertini con il Sottosegretario di Stato visitano i lavori
L'On. Albertini con il Sottosegretario di Stato visitano i lavori

L'on. Albertini è rimasto molto soddisfatto del progetto, e si è veramente compiaciuto col progettista per la bella opera da esso concepita, e con il vice podestà per la celerità e saggezza con cui la civica amministrazione ha saputo in breve tempo decidere e disporre la nuova degna sede del Tribunale e della Pretura, ed il suo prossimo e completo funzionamento.

L'on. Albertini nel corso della sua visita si è vivamente interessato della esposizione che gli è stata fatta dal Vice Podestà, oltre che riguardo al Palazzo di Giustizia, sulle disposizioni adottate per il prossimo funzionamento dei Tribunale, che si prevede inizi la sua attività dopo il periodo delle ferie annuali.

Dopo circa un'ora di sua permanenza S. E. Albertini è ripartito alla volta di Milano, ossequiato da tutti i presenti"

E nei numero del 20/6/33 così riportava il giudizio di S. E. Albertini:

"in occasione della sua recente visita nella nostra città e al termine della minuziosa visita al Palazzo di Giustizia, della quale riferimmo nel numero scorso, il Sotto–segretario alla Giustizia on. Albertini sintetizzava il suo entusiastico apprezzamento nella constatazione, da lui resa nota allo stesso Podestà avv. Cattaneo, che per sobria eleganza e per razionale distribuzione dei servizi il Palazzo di Giustizia di Monza è il più bello d'Italia e tale da poter essere difficilmente superato ".

Tale motivalo giudizio, per l'autorità e la competenza della personalità che l'ha espresso, è il riconoscimento dell'opera veramente eccezionale compiuta dal Comune per dare una sede adatta e degna al tribunale e agli altri uffici giudiziari".

Sala Avvocati
Sala Avvocati

S. E. Albertini effettuava poi una seconda visita il 26 novembre 1953 cosi ricordata nel "II Cittadino" del 30 novembre del 1933:

"Domenica scorsa in mattinata S. E. Albertini, Sottosegretario alia Giustizia, accompagnato dal comm. Ebner, suo segretario particolare, è giunto a Monza recandosi a visitare i lavori del Palazzo di Giustizia.

Durante la visita – che è la seconda effettuata da S. E. a breve distanza da quella dello scorso luglio – S. E. si è intrattenuto con l'on. Podestà comm. Cananeo, col Pretore cav. Marlucci e coll'arch. Luigi Bartesaghi, progettista e direttore dei lavori, che si erano recati al Palazzo di piazza Garibaldi a riceverlo.

S. E. ha rilevato – e ne ha espresso la sua viva soddisfazione all'on. Podestà e all'architetto Barlesaghi – l'ammirevole rapidità con cui sono stati condotti i lavori di tanta mole e importanza artistica, rapidità che è stata congiunta all'accuratezza dell'esecuzione.

Invero dal luglio al novembre i progressi sono veramente notevoli: l'ala di fabbrica verso la via Laura Solerà è pressoché ultimata tanto al primo piano che al secondo, che è di nuova costruzione; mentre i lavori della destra procedono con alacrità e sono in corso di finimento: così pure i lavori del corpo centrale che in luglio erano appena iniziati e del colonnato antistante il palazzo, che ricorda le due ali del fabbricato.

Durante la visita sono stati presentati a S. E. i vari tipi di mobili predisposti per l'arredamento degli uffici e delle aule d'udienza, le quali saranno arredate con seria signorilità di linee e di materiali e completate con pavimenti e con soffittoni in legno.

L'arredamento in genere sarà improntato – secondo il desiderio e le raccomandazioni di S. E. – a serie linee moderne, secondo le esigenze pratiche del tempo, e con criterio di severa distinzione in conformità all'austera dignità cui si informa il palazzo così come va sorgendo.

Nella visita protrattasi per oltre un'ora, S. E. ha pure pienamente approvato i criteri di sistemazione organica dei vari uffici che rispondono a criteri pratici atti a garantirne il migliore funzionamento. Dopo di che ossequiato dai presenti, S. E. ha lasciato la città".

Verso la fine di gennaio 1934 e cioè in meno di un anno dall'inizio la gran massa dei lavori era ultimata, realizzando pienamente il programma del Podestà comm. avv. Ulisse Cattaneo che permetteva di utilizzare e mettere in valore un edificio e un'area di proprietà comunale; e non solo tutti gli uffici strettamente giudiziali trovavano una sede decorosa, ma anche altri uffici affini che prima d'allora erano costretti in locali disadatti e vecchi (Ufficio Registro, Conciliazione) furono sistemati in altri modernamente realizzati, in modo da soddisfare pienamente le esigenze dei loro servizi.

Il cortile d'onore visto dal porticato del piano terreno
Il cortile d'onore visto dal porticato del piano terreno

Il 51 gennaio 1934 si poteva così addivenire alla prima cerimonia inauguraLe dei ripristino del R. Tribunale di Monza.

Riportiamo integralmente la cronaca di tale cerimonia dal "Popolo di Monza".

"La cerimonia di lunedì è quindi assurta al significato di una manifestazione di riconoscenza e di devozione al Capo del Governo.

Già prima dell'ora fissata per l'inaugurazione si notava in piazza Garibaldi un insolito movimento di pubblico e di autorità.

Plotoni di pompieri del Corpo Civico e del Gruppo "Nazario Sauro", vigili urbani e carabinieri in alta uniforme, prestavano servizio d'onore e tenevano sgombra la piazza.

Nel cortile erano schierati gli avanguardisti della Centuria Moschettieri. Lungo lo scalone d'onore in marmi bianchi e neri, addobbato con tappeti e piante di sempreverdi, prestavano servizio i Giovani Fascisti, gli studenti universitari appartenenti al N. U. F. di Monza, pompieri, vigili e carabinieri.

Il porticato del primo piano sgombrato di tutte le impalcature era stato pure sobriamente addobbato con drappi cremisi e tricolori e con piante.

Cerimonia inaugurale
Cerimonia inaugurale

La grande sala delle udienze, tenuta sgombra dai carabinieri in alta uniforme, in attesa di essere inaugurata.

La decorazione conferisce all'aula un aspetto solenne e fastoso. Sulla parete spicca, sopra il Crocifisso, la scritta "La legge è uguale per tutti", mentre tutto intorno corre una grande scritta che riproduce una delle frasi salienti pronunciate dal Capo del Governo nel discorso di Monza:

"II Regime fascista è un regime di forza ma anche e soprattutto un regime di giustizia".

Un'ampia tribuna in fondo all'aula è destinata ad accogliere il pubblico.

Alle 10 precise gli squilli di tromba annunziarono l'arrivo del Primo presidente della Corte d'Appello di Milano e del Prefetto, ossequiati dal Podestà, dai Giudici del Tribunale e dai rappresentanti degli avvocati monzesi.

Nella sala delle udienze prendevano posto le autorità e gli invitati.

Fra le autorità si notavano S. E. il Prefetto, il Questore, il Primo Presidente della Corte d'Appello di Milano comm. Preda, l'avvocato generale comm. Resignani, il Comandante del Presidio colonnello cav. Pojaghi in rappresentanza del Comandante del Corpo d'Armata e del Comandante la Divisione, il ten. coi. cav. Rizzo e il maggiore Barbera pei Distretto e pel Deposito dell' 8° fanteria, l'on. Poverelli segretario del Sindacato milanese avvocati e procuratori, l'on. C. M. Maggi per la Camera e presidenza della Commissione Reale dei procuratori, il Console della 25" Legione cav. uff. Vernassa ed il suo aiutante maggiore, ii Rettore della Provincia cav. Crivelli anche per il Preside della Provincia, il Podestà, il Vice Podestà, l'arch. Bartesaghi progettista e direttore dei lavori, l'ispettore di zona e segretario del Fascio Ado Locateili, il maggiore Quercia per il comando di Legione dei carabinieri, l'ispettore scolastico per il R. Provveditore agli studi, il Pretore di Monza con i suoi funzionari, il Capitano dei carabinieri, il Commissario di P. S., i rappresentanti la ditta costruttrice Galani e Villa, il segretario generale del Comune e molti funzionari comunali, autorità e personalità locali, rappresentanze del Fascio, del Dopolavoro, dei Balilla e di Associazioni cittadine, con gagliardetti.

L'usciere annunciò il Tribunale, e contemporaneamente tutti i giudici e funzionari del Tribunale con a capo il Presidente cav. uff. Amalfitano entrarono nell'aula prendendo posto nei loro scanni.

Il Procuratore del Re di Monza,il Prefetto della Corte d'appello di Milano,il Podestà di Monza e il Progettista
Il Procuratore del Re di Monza,il Prefetto della Corte d'appello di Milano,il Podestà di Monza e il Progettista

Dopo che il teologo mons. Longoni, indossati i paramenti sacri, compì la benedizione dell'aula ed il Presidente ebbe dichiarata appena la seduta, prese la parola il Podestà comm. Cattaneo, in toga e camicia nera con la sciarpa tricolore, che dopo aver dato lettura del telegramma di adesione del Sottosegretario di Stato on. Albertini, espresse il suo vivo ringraziamento a tutti quanti vollero con la loro presenza e con il loro interessamento rendere più significativa la cerimonia.

Il Podestà ricordò quindi la indimenticabile giornata del 31 ottobre 1952 quando il Duce venendo a Monza decise di ripristinarle il Tribunale; disse del grande interessamento addimostrato da S. E. Albertini e S. E. il Prefetto perché il Tribunale di Monza funzionasse al più presto e in una sede veramente degna dell'antica sede regale oggi divenuta centro irradiatore di civiltà e di operosità per la vasta Brianza; si disse orgoglioso di aver potuto dare alla sua città un vasto moderno e ben attrezzato Palazzo di Giustizia, e espresse la certezza che la nuova opera.

Inaugurata, servirà a dare sempre maggior lustro e decoro alla nostra città. Dopo aver dato il benvenuto ai Magistrati, assicurandoli che a loro è affidato un popolo buono, intelligente, onesto, l'avv. Cattaneo ha terminato inneggiando al Re e al Duce, mentre la folla scattava in una lunga vibrante acclamazione.

Il Gabinetto del Procuratore
Il Gabinetto del Procuratore
Il Gabinetto del Presidente
Il Gabinetto del Presidente

L'on. Poverelli quindi ha portato il saluto del Sindacato avvocati e procuratori, rilevando come il nuovo Tribunale sorga per l'alta approvazione delle supreme gerarchie e per l'efficace interessamento del podestà.

Anche l'on. Poverelli ha suscitato nuove calorose ovazioni al Re e al Duce.

Successivamente ha parlato l'avvocatoSandro Tassani in rappresentanza del Foro monzese.

L'avv. Tassani ha rievocato la giornata radiosa di ottobre, allorché il Duce con un solo gesto ha superato tutti gli ostacoli burocratici, realizzando l'aspirazione di Monza.

Ha terminato assicurando che fra la Magistratura e gli avvocati vi sarà sempre una concreta, fattiva collaborazione, basata sull'austera osservanza della legge.

Infine ha preso la parola il Procuratore del Re cav. Splendore il quale dopo aver ringraziato le autorità presenti, si è detto fiero di poter dare per primo un alito di vita alla nuova creazione del Fascismo, ed ha assicurato che egli userà nell'applicazione della legge le maggiori cautele in modo da raggiungere le alte finalità profilattiche che l'ordinamento giudiziario deve perseguire.

Ha terminato rivolgendo un pensiero devoto al Re ed ai Duce, tra nuove ripetute acclamazioni.

Sala del Sindacato avvocati
Sala del Sindacato avvocati
Aula d'udienza
Aula d'udienza

Il Procuratore del Re ha quindi chiesto al Presidente di rinviare l'udienza al pomeriggio.

Terminata così la cerimonia Inaugurale, le autorità, guidate dal Podestà, dall'architetto Barlesaghi e dai dirigenti la ditta costruttrice visitavano gli uffici, il loggiato e le sale d'udienza riportandone un'ottima impressione per la sobria eleganza con cui sono arredati, e per la perfetta distribuzione dei servizi.

In occasione della cerimonia per l'inaugurazione del Tribunale di Monza, il Podestà avv. Cattaneo, ha inviato i seguenti telegrammi:

Al Primo Aiutante Campo di S. M. il Re:

"Nel momento in cui Monza vede rivivere il suo Tribunale in sede maestosa e degna, eleva il suo primo pensiero devoto e grato alla Maestà del Rè, Voglia E. V. rendersi interprete di tali sentimenti presso l'Augusto Sovrano – Ringrazio, ossequio".

I diversi stati di avanzamento della costruzione
I diversi stati di avanzamento della costruzione

Al Capo dei Governo:

"Con cerimonia austera il Tribunale di Monza ha iniziato oggi pubblicamente la sua funzione.

Il cuore e l'anima di Monza sono pel Duce – Ossequi devoti".

Al Ministro di Grazia e Giustizia on. De Francisci:

"Inaugurandosi Tribunale Monza invio devoti omaggi alia E. V.".

Il Sottosegretario alla Giustizia on. Alberimi ha inviato questo telegramma di adesione ai Podestà avv. Cattaneo:

Rincrescemi non poter intervenire cerimonia inaugurazione cotesto Tribunale.

Ringrazio ed esprimo fervidi voti augurali per il sempre maggiore progresso di cotesta operosa città.

Aula penale
Aula penale
Medaglie commemorative
Medaglie commemorative

L'AULA DELLE UDIENZE PENALI:

  • le pareti sono in giallo oro e verde oliva
  • le porta a i mobili in verde oliva
  • gli scanni degli avvocati e le poltrone dai giudici sono rivestiti di pelle rossa
  • le parti metalliche sono in rame e ferro lucidato color naturale
  • il pavimento in marmo